Detriti di Ufo e materiali misteriosi gettano nuova luce sulle indagini degli Uap
Data: 30/10/2023
Nel mondo affascinante e misterioso degli Uap (Fenomeni Aerei Non Identificati), un’ombra si è finalmente dissolta, rivelando una raggelante verità che mette sotto i riflettori la Defense Intelligence Agency (Dia) degli Stati Uniti. Solo nel 2021, emerge un report su detriti di Ufo che sconvolgono i compiti istituzionali della Dia, un’agenzia incaricata di tenere sotto osservazione le forze armate straniere per “prevenire e vincere le guerre”. E se c’è qualcosa di più “straniero” di un Ufo, è un segreto che ora viene alla luce.
La Dia ha confermato la presenza di “metamateriali” ritenuti non terrestri, alimentando una discussione che fa tremare le fondamenta delle nostre conoscenze. Questi materiali, ritenuti di origine aliena, sono stati consegnati al Pentagono e affidati allo studio di una delle più autorevoli aziende della difesa statunitense, la Bigelow Aerospace del Nevada. La conferma è giunta in risposta a una richiesta di informazioni in base alla legge sulla Libertà di Informazione, effettuata dal ricercatore americano Anthony Bragalia.
Ma l’incredibile viaggio in questo mondo affonda le radici nel dicembre del 2018, quando a Roma si è svolto un convegno annuale del Cun (Centro Ufologico Nazionale). A quel convegno hanno partecipato due nomi di risonanza: Luis Elizondo, ex agente e dirigente del programma segreto Aatip (Advanced Aerospace Threat Identification Program), precedentemente noto come Aawsap (Advanced Aerospace Weapons System Application Program) della Dia, e Tom DeLonge, ex frontman della band americana Blink182, nonché fondatore della To the Stars Academy of Arts and Science.
Elizondo, ora al fianco di DeLonge, ha raccontato come abbia lasciato la Dia a causa della cappa di segretezza che copriva quei programmi. Ma sono stati loro due, con uno scoop nel dicembre 2017, a mettere il Pentagono con le spalle al muro. Grazie alla loro azione, il New York Times costrinse la Difesa americana a rilasciare tre video girati da piloti militari degli Stati Uniti. Nel 2019, il governo confermò ufficialmente che gli oggetti catturati sulle telecamere dei caccia F-18 della Marina erano oggetti volanti non identificati, oggi comunemente chiamati Uap (Fenomeni Aerei Non Identificati).
Ma il duo a Roma rivelò qualcosa di ancora più sconvolgente. Il Pentagono possiede da anni detriti di materiali con caratteristiche sconosciute, che non possono essere attribuite a meteoriti o a nulla di conosciuto sulla Terra. La domanda che tutti si fanno è: questi frammenti provengono dall’Area 51 a Roswell? La risposta è “forse”, poiché la Dia non esclude questa possibilità.
Ma le speculazioni non si fermano qui. Si ipotizza che questi materiali potrebbero rivoluzionare la nostra tecnologia, permettendoci di sviluppare nuove leghe metalliche. Il ricercatore Anthony Bragalia, dopo aver esaminato la risposta della Dia, cita il caso del Nitonol, una lega “a memoria di forma” di nichel e titanio, che ha applicazioni innumerevoli, dall’industria alla chirurgia. Questo materiale è in uso dagli anni Settanta, ma le sue origini potrebbero essere più sorprendenti di quanto pensassimo.
I metamateriali menzionati nel dossier della Dia presentano qualità straordinarie, che sfidano la comprensione umana. Questi materiali hanno proprietà uniche rispetto a tutto ciò che conosciamo, come la capacità di rendere completamente invisibile un oggetto anche ai radar, un vantaggio cruciale per la tecnologia stealth. Inoltre, possono comprimere campi elettromagnetici, aprendo la strada a innumerevoli applicazioni, dalla progettazione di processori all’industria delle telecomunicazioni.
Tuttavia, il mistero si infittisce ulteriormente quando si esaminano i documenti della Dia consegnati a Bragalia. Questi contengono numerose omissioni, tra cui i nomi degli scienziati che hanno studiato questi materiali alieni. Cosa sta nascondendo l’agenzia?
In un giro di pochi anni, il campo dell’ufologia ha fatto progressi straordinari, rafforzando l’idea che molte risposte, sia di origine aliena o meno, siano già presenti nei dossier del Pentagono. Questi rivelatori sviluppi potrebbero gettare nuova luce sul mistero degli Uap, lasciando il mondo intero con la speranza di svelare i segreti nascosti nei cieli.
Fonte: ilmessaggero.it